Super Business Plan AI
1° e unico Applicativo Ai al mondo con EMBEDDING Specializzato ed LLM gerarchico collaborativo che genera business plan seguendo le linee guida dell’ODCEC di Milano, dell’ABI e dell’EBA, COMPLETAMENTE IN AUTOMATICO senza intervento dell’uomo con 1 click partendo da un bilancio xbrl e poche altre info.
PERCHE’ VALUTARE IL SOFTWARE?
1) per fare business plan secondo le linee guida dell’Ordine di Milano
2) per rispettare le linee guida EBA
3) per rispettare l’art. 2086 c.c.
4) per superare l'”imbroglio” dei business plan tradizionali (vedi sotto)
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Primavera 2021 – Linee guida EBA (European Banking Authority)
Recepite dal 36° aggiornamento (luglio 2021) della Circolare 285/2013 della Banca d’Italia:
CAMBIAMENTO EPOCALE NELLA VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO
-Il merito creditizio non dipende più dal bilancio, ma dalle prospettive forward looking delle aziende.
-I rinnovi dei prestiti devono essere accompagnati da un business plan.
-Dal 1° luglio 2025, tutte le banche adotteranno questo criterio.
COSA SIGNIFICA “FORWARD LOOKING”?
Le linee guida del business plan forward looking sono quelle indicate dall’Ordine dei Commercialisti di Milano.
Il concetto di forward looking è stato ideato da Robert Kaplan, e lo strumento che lo implementa è la Balanced Scorecard.
Questi sono i principi su cui è costruita anche la nostra suite del Cruscotto di Controllo.
PER I COMMERCIALISTI: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ
Ogni commercialista sarà chiamato a realizzare almeno 5 business plan all’anno.
Considerando un prezzo medio di 1.000 € a piano, si parla di almeno 5.000 € di fatturato aggiuntivo. Ma potrebbero essere anche 10.000 € o 15.000 €, a seconda dell’importanza del finanziamento richiesto dal cliente.
LA NOSTRA SOLUZIONE: SUPER BUSINESS
Con Super Business, con un solo click crei un business plan completo di 100 pagine di descrizione compliant con:
– Le linee guida EBA
– Le disposizioni della Banca d’Italia
– Le indicazioni dell’Ordine dei Commercialisti di Milano
È l’unico software al mondo che consente di creare un business plan con un solo click.
OBBLIGHI DI LEGGE
Il business plan è ormai obbligatorio per legge per tutte le aziende, in quanto l’art. 2086 del Codice Civile impone l’adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Inoltre, nella checklist dell’esperto negoziatore, il punto 3.9 stabilisce che per essere considerata “adeguata”, un’azienda deve disporre di un piano industriale.
ALCUNE ANTEPRIME DEL SOFTWARE SUPER BUSINESS PLAN
PERCHE’ FARE UN BUSINESS PLAN
Tutti i software al mondo sul business plan assistono l’operatore nella creazione del business plan e quindi richiedono tantissimo tempo per poterli costruire.
Lo richiedono le linee guida dell’EBA, quindi qualsiasi banca o istituto finanziario chiederà sempre un business plan non basato sui dati passati ma redatto in ottica looking-forward, così come richiesto dalle linee guida dell’Ordine di Milano.
Avere un piano strategico che guidi l’azione imprenditoriale è uno degli elementi cardine (domanda 3.9 della check-list del Ministero di Giustizia del 28 settembre 2021 per la verifica della presenza degli adeguati assetti).
E’ obbligatorio per legge dopo l’introduzione, il 16 marzo 2019, dell’art. 2086 comma II che impone all’azienda di dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili al fine di intercettare gli indizi di crisi e mantenere la continuità aziendale.
Il business plan è lo strumento cardine del consulente aziendale del futuro.
L’imbroglio del Business Plan
Fino ad oggi, i business plan sono stati realizzati – consentitemi l’espressione – tirando i numeri a caso. In pratica, si prendevano i dati del passato, si aumentavano i ricavi del 5%, si mantenevano i costi (le “sanction”) alla stessa percentuale, e si andava avanti come se il futuro fosse una semplice proiezione del passato.
Il risultato? I business plan, fino ad oggi, sono stati poco più che un imbroglio.
Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di vedere un business plan che si sia poi effettivamente verificato nella realtà. Sicuramente qualche caso ci sarà stato, ma – nella mia esperienza trentacinquennale di dottore commercialista e aziendalista – non ne ho visto nemmeno uno.
A dire la verità, è proprio per questo motivo che spesso il bilancio e il business plan risultano essere una semplice proiezione del passato. Questo accade perché, all’interno dell’azienda, l’imprenditore e il consulente agiscono come imperatori: possono assumere, licenziare, investire, cambiare strategia… insomma, possono fare tutto. Tutto, tranne una cosa: governare gli ambienti esterni.
Esistono infatti degli ambienti esterni alle organizzazioni economiche che fluttuano, variano indipendentemente dalla volontà di chi le gestisce. Tra questi c’è, ad esempio, l’ambiente socio-politico. Non possiamo dire ai grandi della Terra: “Mettetevi d’accordo, non fate la guerra, emanate questa o quella norma…”. Dipende da ciò che decidono loro, non da noi.
Lo stesso vale per i cambiamenti sociali. Un segno, apparentemente banale ma significativo, è che oggi si usa meno la cravatta. Potrà sembrare una sciocchezza, ma rappresenta il cambiamento dei tempi. Se andate in una grande città, noterete una composizione sociale sempre più multietnica. Questi mutamenti socioculturali sfuggono totalmente al controllo dei singoli individui o delle aziende.
Poi c’è la concorrenza. Michael Porter ha scritto un libro sulle “Cinque forze competitive” che spiegano come la concorrenza possa evolversi. Una situazione competitiva non è mai immutabile: arrivano nuovi concorrenti, nuovi prodotti sostitutivi, nuovi modelli di business. Come si può pensare che la concorrenza resti sempre uguale?
Un altro fattore è rappresentato dalla domanda. Mettetevi nei panni di un negoziante: se, come dice Seth Godin, in futuro non ci saranno più intermediari, il cliente si rivolgerà direttamente al produttore. E noi, cosa possiamo dire ai giovani della Generazione Z? “Non comprare online, vai in negozio”? No. I giovani oggi entrano in un negozio, guardano l’oggetto, poi lo cercano su internet e lo acquistano online.
E infine, la tecnologia. Come si può dire alla tecnologia: “Fermati, non evolverti”? Noi, che lavoriamo con l’intelligenza artificiale, vediamo ogni giorno come ciò che abbiamo fatto oggi, domani (o addirittura lo stesso giorno) venga già superato.
Capite quindi come la forza del cambiamento evolutivo che attraversa questi quattro ambienti – socio-politico, sociale, competitivo e tecnologico – renda inevitabile il fatto che ciò che è successo ieri, domani non accadrà più.
Sono 30.000 anni che l’uomo evolve. Come diceva Darwin, non è il più forte, né quello con più soldi, né il più intelligente, né chi ha il miglior manager o consulente a sopravvivere, ma solo colui che è capace di evolvere e adattarsi al cambiamento.
La nostra soluzione A.I. per il business plan
Quindi, considerando quanto detto sopra, le tecniche di redazione del business plan utilizzate fino ad oggi – basate sulla semplice proiezione dei dati passati sul futuro – non hanno più alcun senso.
Questo applicativo è capace di generare in autonomia, senza intervento umano, un business plan quinquennale completo.
Non solo numeri: il software produce anche una descrizione qualitativa, ovvero una previsione dell’evoluzione degli ambienti esterni e del loro impatto sull’azienda. Questa analisi include:
-l’elaborazione di una SWOT analysis (punti di forza, debolezza, minacce e opportunità),
-la definizione delle strategie conseguenti,
-e la coerenza tra numeri e racconto: chi legge il piano comprenderà perché c’è scritto, ad esempio, “1 milione”, perché prima viene spiegato il contesto esterno e come questo ha influenzato le scelte strategiche dell’azienda.
Non si tratta più, quindi, di “tirare a caso” i numeri, ma di trasformare una visione strategica futura – quella che da ora in avanti chiameremo “forward looking” – in un piano strutturato e coerente.
Si parte da un’idea di come pensiamo che evolverà il nostro contesto aziendale e da lì si sviluppa una strategia capace di:
-potenziare i punti di forza sfruttando le opportunità,
-mitigare i punti di debolezza rispetto alle minacce,
-trasformare il tutto in costi, ricavi, investimenti e fonti di finanziamento, secondo le linee guida del Bilancio di Milano.
Nel mondo – e in Italia – esistono vari software che assistono il professionista o l’imprenditore nella redazione del business plan. Ma non esiste nulla di paragonabile a ciò che vedrete oggi.
Questo applicativo, a partire da pochissime informazioni (come i bilanci, i punti di forza e di debolezza, alcune note sull’attività, un piano degli investimenti e delle fonti di finanziamento), è in grado di fare tutto da solo:
-analisi del passato,
-analisi dello scenario esterno,
-SWOT,
-mappa strategica,
-e la redazione completa dei prossimi cinque stati patrimoniali e cinque conti economici.
Unico al mondo.
Sì, sono interessato a “Super Business Plan A.I.”!
Testimonianze sui nostri strumenti AI
Gabriele Masiani
Commercialista - Firenze
Gino Manoni
Commercialista - Marche
“NASSAU ha cambiato radicalmente
l’approccio del mio team alle tematiche
fiscali. Il suo supporto è utilissimo per
orientarsi nell’analisi delle urgenze e
nella valutazione delle opportunità,
riuscendo a relazionarsi con gli altri
stakeholders aziendali in maniera più
rapida ed efficace.”
Davide Rabino
Commercialista - Piemonte
Paolo De Rosa
Commercialista - Toscana
Premesso che in generale è impressionante il livello qualitativo delle informazioni che la AI riesce a generare, sono d’accordo sul fatto che le valutazioni espresse nelle R2 ed R4 siano le migliori.
Flavio Schembri
Commercialista - Lombardia
Devo riconoscere che l’elaborazione è veramente fatta bene!
Quadro chiaro, definito e delineato con implicazioni giuridiche (che poi sono quelle più importanti).
Secondo me è una risposta più che valida!
Carmine D'Amaro
Commercialista - Campania
Per un quesito un mio collaboratore ha impiegato 2 giorni di lavoro… Nassau invece lo ha fatto in 10 minuti!!!
Carmen Coppola
Commercialista - Marche
Marco Mancini
Commercialista - Piemonte
Marco Lovagnini
Commercialista - Lombardia
